Questo indicatore tecnico è stato elaborato nel 1993 da Donald Dorsey ed è descritto nella rivista «Technical Analysis of Stocks and Commodities». Nel 1995 l'autore rielaborò l'indicatore e nell'analisi iniziò già ad essere impiegata la versione modificata. Secondo l'opinione di Dorsey, l'indicatore in questione non rappresenta uno strumento individuale di analisi tecnica e può essere impiegato o in qualità di filtro per altri indicatori, oppure in qualità di strumento che indica le intenzioni e non alla possibilità di realizzare modelli di prezzi.
Formula di calcolo
RVIorig = 100*( EMA[W14] of U)/( EMA[W14] of S)
RVI = (RVIorig of highs + RVIorig of lows)/2, dove
S = Stddev (10 giorni) rappresenta la deviazione standard per un periodo di 10 giorni;
U = S, se il corrente prezzo è superiore al prezzo del periodo precedente;
U = 0, se il corrente prezzo è inferiore al prezzo del periodo precedente;
EMA (w14) = media mobile esponenziale per un periodo di 14 giorni;
RVIorig of highs rappresenta l'indice di relativa volatilità dei massimi;
RVIorig of low rappresenta l'indice di relativa volatilità dei minimi.
Impiego nel trading
Il principale vantaggio dell'indicatore in questione di analisi tecnica è costituito dal fatto di essere stato creato sulla base dell'indicatore RSI, e tiene presenti tutti i livelli di diversificazione che ha tralasciato l'indicatore dell'indice di relativa forza. Tuttavia, l'indicatore RVI rappresenta un indicatore della volatilità e non un classico oscillatore, per cui il suo impiego nel trading in qualità di strumento individuale è sconsigliabile. A risultato di ciò, la variante ottimale di impiego dell'indicatore in questione è rappresentata dal suo uso congiunto ai segnali degli oscillatori di analisi tecnica, ad esempio, dell'oscillatore RSI.
Nel caso in cui l'indicatore RSI ecceda il livello del 70%, finendo in questo modo nella zona di ipercomprato, e l'indicatore RVI non riesce ad oltrepassare la soglia del 70%, ciò rappresenta un potente segnale del fatto che ben presto la crescita del prezzo finirà e ne inizierà la riduzione.
Anche nel caso in cui gli indici degli indicatori RSI e RVI scendono al di sotto del 30%, finiscono cioè nella zona di ipervenduto, occorre tenersi pronti al fatto che il prezzo ben presto inizierà a crescere. Basandosi su di ciò, l'impiego congiunto dei due indicatori rappresenta uno strumento maggiormente potente rispetto al loro impiego separato.
Nel caso in cui l'indicatore della forza relativa ecceda il 70%, oppure scenda al di sotto del 30%, mentre l'indice di relativa volatilità non conferma i segnali RSI, occorre rinviare la presa di decisione sull'apertura delle posizioni fino al momento in cui entrambi gli indicatori indicheranno un quadro simile.
Un'ulteriore variante dell'impiego dell'indicatore RVI, è rappresentata dalla determinazione delle divergenze e delle convergenze col prezzo. Nel caso in cui il prezzo aumenti, mentre l'indice di relativa volatitlità scenda, ciò rappresenta una divergenza che sta ad indicare che ben presto il prezzo inizierà a scendere.
Anche la situazione opposta è altrettanto equa: se l'indice di relativa volatilità scende mentr il prezzo cresce, anche ciò rappresenta una convergenza che sta ad indicare un imminente aumento del prezzo.
La formazione di questi segnali è maggiormente attuale se RVI si trova nella zona di ipercomprato o ipervenduto, ma anche se l'indice di relativa volatilità si muove all'interno della «zona neutrale» (tra il 30% ed il 70%), i segnali di divergenza o converegenza possono essere altrettanto indicativi.
In virtà del fatto che RVI tiene presente un maggior volume di parametri rispetto all'indice di relativa forza, su di esso questi segnali vengono elaborati assai meglio rispetto che sul RSI.
Parametri dell'indicatore InstaForex RVI
RVIperiod = 14